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Il diabete è una malattia cronica che si verifica quando il corpo non è in grado di utilizzare correttamente il glucosio, uno zucchero presente nel sangue. Il diabete nei bambini non compromette la qualità della vita, a patto che la malattia venga gestita e tenuta sotto controllo in maniera adeguata. Purtroppo per il diabete bambini cause e origini non sono ancora note, ma diverse ipotesi sono state prodotte in merito: gli studiosi hanno fatto riferimento a fattori infettivi, genetici e ambientali.
Quel che è conosciuto, invece, è il meccanismo da cui deriva la carenza di insulina: è un processo di distruzione di quelle cellule del pancreas che si occupano, appunto, della produzione di insulina, dovuto ai linfociti, cellule del sistema immunitario che le aggrediscono.
Come si cura
Dal diabete infantile si guarisce? No, ma la malattia può essere curata e tenuta sotto controllo. È fondamentale, però, cominciare la terapia nel più breve tempo possibile, e seguirla con attenzione. L’insulina è il farmaco necessario per la cura dei pazienti del diabete di tipo I, che è appunto quello che colpisce i bambini.
Essa deve essere somministrata, attraverso una iniezione sottocutanea, più volte al giorno. Allo stato attuale non ci sono terapia disponibili diverse rispetto a quella insulinica. Esistono, comunque, varie tipologie di insulina: quella rapida, quella ultrarapida e quella ad azione ritardata.
I sintomi
Per quel che riguarda il diabete bambini primi sintomi consistono nella poliuria e nella polidipsia: la prima consiste in un incremento della frequenza delle minzioni e della quantità di urine; la seconda, invece, ha a che fare con una sete eccessiva che comporta un incremento dell’assunzione di liquidi.
Dal momento che la carenza di insulina non è compatibile con la vita, una diagnosi precoce di diabete bambini 2 anni è indispensabile per ricorrere a un trattamento tempestivo.
Fra i sintomi diabete bambini 5 anni c’è anche la polifagia, che corrisponde a un eccesso di fame che porta a un incremento della quantità di cibo che viene assunta. Per contro, però, a fronte di una maggiore quantità di cibo introdotto nell’organismo, si verifica un dimagrimento.
Altri sintomi possono avere a che fare con dolori addominali (non dovuti ad altre malattie), mentre nelle situazioni più gravi ci possono essere alterazione di funzioni mentali e stato confusionale.
La gravità e l’entità dei sintomi variano a seconda della tipologia di diabete mellito e dello stadio della malattia.
La somministrazione dell’insulina
Come si è detto, per il diabete bambini cura e trattamento impongono il ricorso all’insulina. La scelta della tipologia di insulina varia in base alle caratteristiche e alle necessità del paziente, e va valutata in maniera da garantire una terapia il più possibile appropriata; anche la quantità che andrà somministrata deve essere stabilita in base a diversi parametri, come per esempio le attività svolte dal bambino e la sua età.
Lo schema insulinico che allo stato attuale viene utilizzato più spesso è il cosiddetto Basal Bonus: esso presuppone che in occasione dei pasti venga somministrata insulina ultrarapida, oltre a una dose di insulina ritardata da assumere una volta al giorno. Le somministrazioni vengono effettuate tramite dei dispositivi iniettori a penna, che si rivelano di facile utilizzo.
I controlli da effettuare
Nel momento in cui un genitore riscontra nel proprio figlio i sintomi di cui abbiamo parlato, è fondamentale che si rivolga nel più breve tempo possibile al pediatra. Per il diabete bambini diagnosi può essere effettuata anche in un centro specializzato di diabetologia o endocrinologia pediatrica. In casi molto gravi, infine, può essere necessario fare riferimento a un pronto soccorso pediatrico o a un dipartimento di emergenza e accettazione.
Per la diagnosi diabete bambini valori da considerare sono quelli della glicemia; può bastare anche uno stick nelle urine, attraverso cui si accerta la glicosuria, vale a dire la presenza di zucchero. La diagnosi può poi essere confermata o approfondita tramite ulteriori esami specialistici, come per esempio peptide C, autoimmunità pancreatica ed emogasanalisi.
Una volta che l’inizio della malattia, corrispondente alla fase acuta e critica, è stato superato, occorre seguire una terapia adeguata non solo con insulina, ma anche dal punto di vista nutrizionale. Non ci sono limitazioni specifiche rispetto alle normali attività di un bambino, e ciò che conta è fare in modo che i livelli di glicemia si mantengano su livelli adeguati per evitare danni ai piccoli vasi sanguigni.
Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!