Ti piace chiamarlo Papo e farti chiamare così. E ora ti chiedi se questo nomignolo vada bene anche per una piccoletta. E io ti rispondo che sì, va bene anche per lei, perché è un suono dolce e la dolcezza non ha genere.
Vorrei sapessi quanto grande è non solo l’amore, ma anche l’ammirazione profonda che provo per te (non confonderla con la “stima” di Pina per Ugo, eh!)
Non ti lamenti seppure sei stanco morto, perché – prima ancora di averne – sapevi che i figli comportano sacrifici, rinunce, emicranie. E hai esperito sulla tua pelle che tutto ciò è vero, ma che è ampiamente ripagato dai sorrisi, dagli abbracci, dalle corse buffe per raggiungerti quando rincasi.
Sai sempre dividerti nel modo giusto, sai consolare e stare all’occorrenza in silenzio perché a volte la tristezza cerca un abbraccio e non le parole. Sai smorzare le mie perenni tensioni, sai alleggerire il peso delle giornate faticose e delle notti insonni.
Bisogna riconoscerti inoltre che sei un bravo cuoco, un ottimo compagno di giochi e che abbiamo gli stessi gusti: ci piacciono il mare, i vicoli di Trastevere, Mannarino e le spezie di Zanzibar. E poi sei contento di trascorrere una domenica con i miei parenti e di far parte della mia famiglia.
Tu conquisti tutti, anche una neonata, in pochi istanti. Perché sei maledettamente empatico e anche simpatico. Mentre io ho bisogno di tempo per venir fuori dal mio fondale sabbioso.
Sai cullare e far addormentare, sai intrattenere senza mai annoiare e sai far sentire importante me ogni singolo secondo della giornata, da 15 anni a questa parte.
Non sei perfetto, certo. Ma riesci – senza sapere come – a trasformare in punti di forza anche difetti e debolezze. Impossibile voltarti le spalle, impossibile trascorrere un giorno senza di te e sentirsi sereni.
C’è da dire infine che competere con te non è per niente facile. Il primo idiota che chiede ai miei figli se vuole più bene a mamma o papà si becca un sonoro vaffa.
Buona festa del papà, Papo.

Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!