L’alba tingeva l’orizzonte di sfumature d’argento e oro, mentre Arianna osservava i suoi figli giocare sulla spiaggia. Le loro risate si fondevano con il mormorio ritmico delle onde, creando una sinfonia di gioia pura. Il mare si stendeva davanti a loro come una tela vivente, un blu profondo screziato di viola e turchese, quasi il cielo avesse deciso di riversare i suoi segreti più intimi nelle acque calme del mattino.
“Mamma, guardami!” La voce entusiasta di Gabriella risuonò nell’aria frizzante. Arianna alzò lo sguardo per vedere sua figlia correre verso le onde, le braccia spalancate come se volesse abbracciare l’immensità. I suoi occhi brillavano di quella luce che solo l’innocenza dell’infanzia sa accendere. Poco distante, Simone, con la fronte aggrottata per la concentrazione, plasmava un elaborato castello di sabbia. Le sue mani piccole ma sicure modellavano ogni torretta e bastione come se stesse riportando alla luce i resti di una civiltà perduta.
“Perché torniamo sempre al mare, mamma?” La voce di Simone la riportò al presente. I suoi occhi scuri e profondi erano fissi sulle onde che lambivano dolcemente la riva.
Arianna lo strinse a sé, inspirando il profumo di sole e salsedine dei suoi capelli. “Per lo stesso motivo per cui rileggiamo le nostre storie preferite, tesoro,” rispose . “Perché ci sono luoghi e momenti che hanno il potere di farci sentire a casa, anche quando siamo lontani da tutto ciò che conosciamo. È come rileggere la propria storia preferita: ritrovi te stesso, ma scopri sempre qualcosa di nuovo.”
Il sole sorgeva lentamente, dipingendo la spiaggia di un caldo bagliore dorato. Arianna respirò profondamente l’aria salmastra, sentendosi improvvisamente grata per ogni nuovo giorno.
Osservando le onde che si infrangevano dolcemente sulla riva, ripensò alle parole di sua nonna: “Il mare, bambina mia, è saggio. Ciò che sembra portar via, lo restituisce sempre.” Sorrise, comprendendo finalmente il significato più profondo di quelle parole.
I suoi occhi si posarono sui bambini che correvano felici lungo la battigia, le loro risate che si mescolavano al rumore delle onde. In quel momento, Arianna capì che la vera casa non era fatta di muri e mattoni.
“Casa è dove siamo insieme,” mormorò tra sé, sentendosi completa e in pace come mai prima.
E con questa consapevolezza nel cuore, si unì ai suoi figli per giocare sulla riva di un nuovo, promettente giorno.
Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!