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perdite acquose in gravidanza

Idrorrea in gravidanza

L’idrorrea in gravidanza consiste in perdite acquose normali e fisiologiche. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Spesso le gestanti si domandano: “le perdite acquose in gravidanza quando iniziano?” Le perdite acquose, in effetti, possono presentarsi sin dalle prime settimane, e, a tal proposito, si parla di idrorrea della gravidanza. Il fluido trasparente che fuoriesce costituisce un meccanismo messo in atto dall’organismo per proteggere la gestazione dal mondo esterno, in particolare da eventuali microrganismi patogeni.

Idrorrea gravidica nei primi mesi della gravidanza

Le perdite acquose del primo trimestre sono dovute alle modificazioni ormonali che la gestazione determina e  – pertanto – non devono destare alcuna preoccupazione.

Se però esse  sono più consistenti oppure risultano maleodoranti o ancora presentano un colore tra il verde e il giallo, è opportuno sottoporsi a un tampone vaginale. Queste perdite infatti potrebbero essere causate da un’infezione che deve essere quanto prima debellata, in quanto c’è il rischio che i microrganismi patogeni raggiungano l’utero aumentando la possibilità di una nascita pretermine.

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Perdite acquose secondo trimestre

Altrettanto ricorrente è l’idrorrea gravidica secondo trimestre, poiché il peso del pancione e la maggiore pressione che l’utero esercita sulla vescica determina la fuoriuscita, seppure minima, di pipì.

Tuttavia in alcuni casi potrebbe trattarsi anche di perdite di liquido amniotico, che non devono destare preoccupazione se risultano temporanee e poco abbondanti. In caso contrario è necessaria la valutazione di un ginecologo o quanto meno è opportuno effettuare un test casalingo molto pratico e poco costoso: si tratta di speciali assorbenti in grado di rilevare l’eventuale presenza di liquido amniotico.

Perdite acquose a fine gravidanza

Le perdite acquose a fine gravidanza, se molto abbondanti (tipo cascata), potrebbero invece costituire la cosiddetta “rottura delle acque”, che rappresenta l’inizio del travaglio. In tal caso è opportuno recarsi quanto prima in ospedale. Ricordiamo che, solitamente, il parto ha inizio tra le 12 e le 24 ore dopo la rottura del sacco amniotico.

In generale, se il liquido che fuoriesce è trasparente, si può attendere un pochino di più, mentre se le acque sono rosastre, è meglio raggiungere il prima possibile un nosocomio.

 

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