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Scopriamo come la crioconservazione delle cellule staminali permette di preservarle per applicazioni mediche e scientifiche a lungo termine.
La crioconservazione è una tecnica che consente di mantenere intatte le proprietà biologiche di cellule o tessuti grazie alla conservazione a temperature estremamente basse, fino a -196°C, mediante l’uso di azoto liquido.
A queste temperature, le attività metaboliche si arrestano completamente, garantendo la stabilità cellulare per decenni.
Questa tecnologia viene utilizzare per preservare le cellule staminali, sia per scopi terapeutici che di ricerca. In ambito clinico, permette di avere campioni pronti all’uso per trattamenti di emergenza o per interventi pianificati, mentre in ambito scientifico fornisce materiale stabile per studi avanzati.
Come funziona il processo di crioconservazione delle cellule staminali
La procedura di crioconservazione richiede passaggi tecnici precisi per garantire che le cellule conservino la loro vitalità:
- raccolta delle cellule: le cellule staminali vengono prelevate da fonti specifiche come il cordone ombelicale, il midollo osseo o il tessuto adiposo. Questo avviene in ambienti controllati per evitare contaminazioni.
- aggiunta di crioprotettori: le cellule vengono trattate con sostanze chimiche, come il dimetilsolfossido (DMSO), per prevenire la formazione di cristalli di ghiaccio durante il congelamento. Questi cristalli potrebbero infatti danneggiare le membrane cellulari.
- congelamento graduale: la temperatura viene abbassata progressivamente, in genere tramite dispositivi programmati che garantiscono un raffreddamento uniforme, fino a raggiungere il congelamento completo a -196°C.
- stoccaggio in azoto liquido: una volta congelate, le cellule vengono conservate in contenitori appositi immersi in azoto liquido per preservarne le caratteristiche biologiche a lungo termine.
Le principali applicazioni della crioconservazione
La crioconservazione delle cellule staminali ha rivoluzionato la medicina moderna, offrendo possibilità terapeutiche innovative in diversi campi:
Terapie rigenerative
Le cellule staminali, grazie alla loro capacità di differenziarsi in molteplici tipologie cellulari, sono utilizzate per riparare tessuti danneggiati. Questo è particolarmente rilevante in malattie degenerative come il Parkinson, la sclerosi multipla e alcune forme di insufficienza cardiaca. La crioconservazione consente di disporre di queste cellule al momento giusto per trattamenti personalizzati.
Trapianti di midollo osseo
Nelle malattie del sangue, le cellule staminali ematopoietiche rappresentano una risorsa vitale per i trapianti.
Attraverso la crioconservazione, i campioni possono essere raccolti in momenti specifici e utilizzati successivamente, aumentando le possibilità di trovare cellule compatibili per il paziente.
Preservazione della fertilità
Per pazienti oncologici che devono affrontare terapie invasive, la crioconservazione di ovociti, spermatozoi o tessuti ovarici rappresenta una soluzione concreta per preservare la fertilità, consentendo loro di avere figli dopo il completamento delle cure.
Tipologie di cellule staminali crioconservate
La crioconservazione può essere applicata a diverse categorie di cellule staminali, ognuna con caratteristiche biologiche specifiche e un ampio spettro di utilizzi terapeutici e di ricerca.
Di seguito, una descrizione dettagliata di queste tipologie e delle loro applicazioni.
Cellule staminali ematopoietiche
Le cellule staminali ematopoietiche (HSC, dall’inglese Hematopoietic Stem Cells) sono essenziali per il ripristino del sistema ematopoietico e immunitario.
Vengono prelevate da fonti come:
- midollo osseo: tradizionalmente il principale serbatoio di HSC, raccolte attraverso una procedura invasiva ma altamente efficace.
- sangue periferico: in questo caso, le cellule vengono mobilizzate dal midollo osseo verso il sangue con l’utilizzo di farmaci specifici, rendendo la raccolta meno invasiva rispetto alla precedente.
- sangue cordonale: il sangue residuo del cordone ombelicale e della placenta è particolarmente ricco di HSC, ed è facilmente prelevabile subito dopo la nascita, senza alcun rischio per madre o neonato.
Queste cellule trovano applicazione nei trapianti di midollo osseo per il trattamento di leucemie, linfomi e altre malattie ematologiche, oltre che in alcune patologie autoimmuni. La crioconservazione delle HSC garantisce la disponibilità immediata di campioni compatibili per i pazienti, riducendo il rischio di rigetto.
Conservare le cellule staminali del cordone ombelicale
La conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale è una scelta importante per garantire una risorsa biologica unica, utilizzabile in futuro per applicazioni terapeutiche.
Il sangue cordonale, ricco di cellule staminali ematopoietiche, viene raccolto subito dopo la nascita e sottoposto a crioconservazione, mantenendone intatte le proprietà per decenni. Questa pratica è particolarmente vantaggiosa per trattare malattie del sangue, come leucemie e linfomi, e per supportare la rigenerazione del sistema immunitario.
Inoltre, le cellule staminali cordonali offrono una maggiore probabilità di compatibilità genetica con i familiari stretti rispetto ad altre fonti di cellule.
Affidarsi a banche private o pubbliche per la conservazione del cordone ombelicale consente di preservare questa risorsa preziosa, assicurando una possibile opportunità terapeutica per il futuro.
Cellule staminali mesenchimali
Le cellule staminali mesenchimali (MSC, Mesenchymal Stem Cells) sono multipotenti, ovvero capaci di differenziarsi in diversi tipi cellulari, tra cui:
- osteoblasti (cellule ossee);
- condrociti (cellule cartilaginee);
- miociti (cellule muscolari);
- adipociti (cellule del tessuto adiposo).
Si trovano in abbondanza nel midollo osseo, nel tessuto adiposo, nel cordone ombelicale (in particolare nella gelatina di Wharton) e in altri tessuti come il liquido amniotico.
Una delle caratteristiche principali delle MSC è la loro capacità di modulare la risposta immunitaria, il che le rende particolarmente promettenti per:
- terapie cellulari mirate a malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide;
- rigenerazione di tessuti danneggiati da traumi ossei;
- trattamenti per patologie degenerative, come l’osteoartrite o le malattie neurodegenerative.
Le MSC sono anche oggetto di numerosi studi clinici volti ad approfondirne il potenziale per il trattamento di disturbi cardiovascolari e respiratori.
La crioconservazione di queste cellule è fondamentale per preservarne la vitalità e garantire una disponibilità immediata per sperimentazioni o applicazioni cliniche.
Cellule staminali pluripotenti indotte (iPS)
Le cellule staminali pluripotenti indotte (iPS, Induced Pluripotent Stem Cells)costituiscono una rivoluzione nel campo della medicina rigenerativa e della ricerca scientifica.
Ottenute “riprogrammando” cellule adulte, come fibroblasti della pelle o cellule del sangue, le iPS acquisiscono caratteristiche simili alle cellule staminali embrionali, ovvero la capacità di differenziarsi in qualsiasi tipo cellulare del corpo umano.
Questo processo avviene attraverso l’introduzione di specifici geni che “resettano” lo stato differenziato delle cellule adulte, riportandole a una condizione pluripotente.
Le iPS hanno il grande vantaggio di evitare le problematiche etiche legate all’uso di cellule staminali embrionali, rendendole più accettabili sia per la comunità scientifica sia per il pubblico.
Le applicazioni principali delle iPS comprendono:
- terapie cellulari personalizzate: essendo derivate dalle cellule del paziente stesso, le iPS possono essere utilizzate per creare tessuti o organi di ricambio senza rischio di rigetto;
- ricerca su malattie genetiche: le iPS permettono di studiare patologie direttamente sulle cellule del paziente, aprendo nuove prospettive nella comprensione di malattie rare e nello sviluppo di farmaci mirati;
- test farmacologici: le iPS sono utilizzate per creare modelli cellulari in vitro, ideali per testare la sicurezza e l’efficacia di nuovi farmaci.
La crioconservazione delle iPS serve a garantire la stabilità dei campioni utilizzati nei laboratori di tutto il mondo, assicurandone la disponibilità per studi e trattamenti futuri.
L’importanza della crioconservazione per le diverse tipologie cellulari
La diversità delle cellule staminali e il vasto campo delle loro applicazioni rendono necessarie tecniche di crioconservazione altamente specializzate, capaci di preservare al meglio le loro proprietà uniche.
La rigenerazione del sistema ematopoietico, la riparazione di tessuti danneggiati e lo sviluppo di terapie personalizzate dipendono dalla possibilità di disporre di campioni cellulari di qualità, conservati in modo ottimale.
La crioconservazione si configura quindi come un elemento essenziale per valorizzare il potenziale di queste cellule e sostenere i progressi della medicina contemporanea.
Vantaggi e limiti della crioconservazione
I vantaggi offerti dalla crioconservazione sono molteplici.
In primo luogo, permette di conservare le cellule per periodi lunghissimi senza che queste perdano vitalità o capacità funzionali. Ciò garantisce una disponibilità immediata per usi clinici o sperimentali, riducendo i tempi di attesa e migliorando le prospettive terapeutiche. Inoltre, la crioconservazione favorisce lo sviluppo di nuove terapie personalizzate, ampliando le possibilità di intervento.
Tuttavia, esistono alcune difficoltà legate alla gestione del processo. Durante la fase di congelamento o scongelamento, ad esempio, c’è il rischio che le cellule subiscano danni, compromettendo la loro efficacia.
Per questo motivo, la qualità del processo e l’uso di tecnologie avanzate sono fondamentali.
Faq sulla crioconservazione cellule staminali
Quanto tempo possono essere conservate le cellule staminali?
Le cellule staminali possono essere conservate per decenni. Studi scientifici hanno dimostrato che campioni crioconservati per oltre 20 anni mantengono la loro funzionalità e capacità proliferativa.
Come avviene la raccolta delle cellule staminali dal cordone ombelicale?
La raccolta viene effettuata immediatamente dopo il parto, prelevando il sangue residuo dal cordone ombelicale. Si tratta di una procedura semplice, sicura e completamente indolore sia per la madre che per il neonato.
Quanto costa la crioconservazione delle cellule staminali?
I costi dipendono dalla durata della conservazione e dalla struttura che offre il servizio. Molti centri propongono piani personalizzabili per rendere il servizio più accessibile.
Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!