Abbandonare il ciuccio è una tappa fondamentale per la crescita del vostro bambino, ma non è sempre facile dirgli addio. Né per lui né per la mamma che nei suoi confronti, grazie alla sua capacità di calmare il piccolo, prova una sorta di devozione totemica. Di seguito riportiamo alcune strategie utili per togliere l’amato-odiato ciuccio a vostro figlio.
Il ciucciotto rappresenta per il piccolo una sorta di oggetto transizionale che gli consente di sopperire all’assenza del contatto fisico con la madre. Il ciuccio, in altri termini, appagando l’istinto di suzione del bambino riesce a conferirgli calma e tranquillità. Tuttavia se l’uso del ciuccio si protrae oltre i tre anni di età (alcuni pediatri consigliano non oltre i due!) è necessario intervenire per favorire l’abbandono del ciuccio stesso, avendo cura che esso avvenga in maniera indolore.
Poiché rinunciare al ciucciotto è una tappa fondamentale per il vostro piccolo, è bene che essa non coincida con periodi in cui è particolarmente stressato (nascita di un fratellino, inizio del nido, trasferimento da una casa ad un’altra, ecc.) e che avvenga in maniera graduale e progressiva.
Consigli pratici per togliere il ciuccio
Potrete utilizzare una strategia argomentativa, spiegando a vostro figlio che, rinunciando al ciucciotto, potrà godere di una serie di vantaggi: il suo linguaggio sarà più comprensibile, i suoi denti più belli e potrà ufficialmente essere considerato un “ometto”. In alternativa è anche possibile ricorrere a strategie creative che andranno a toccare le corde emotive del piccolo; potrete raccontargli, ad esempio, che:
- esiste una casetta delle fatine dove vengono raccolti i ciucci di tutti i bimbi diventati grandi;
- il suo ciucciotto andrà in dono ad un bambino appena nato;
- il ciucciotto può essere seppellito insieme a dei semini in un vaso, cosicché i fiori che nasceranno potranno portare il suo nome.
Il ciuccio, inoltre, in virtù del distacco, graduale, può essere offerto al piccolo come premio qualora sia stato obbediente o abbia eseguito un compito alla perfezione. Assolutamente da evitare invece rimproveri e critiche nei confronti del suo attaccamento al ciuccio, in questo modo, infatti, contribuirete a rendere il piccolo più debole e bisognoso di un oggetto “consolatorio”.
Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!