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Vitamina D in gravidanza: gli ultimi studi

Secondo una ricerca che è stata pubblicata dal New England Journal of Medicine, la vitamina D nel corso della gravidanza potrebbe svolgere una funzione importante dal punto di vista della prevenzione delle forme di respiro sibilante di carattere transitorio causato in modo particolare da infezioni virali nei bambini che hanno una storia familiare di allergie o di asma.

Partendo dal presupposto che ci sarà bisogno di altre indagini per giungere a una conferma di tale risultato, si può comunque sostenere che si tratti di un punto di partenza incoraggiante.

La ricerca

Lo studio era finalizzato a comprendere se per le donne in stato di gravidanza la somministrazione ad alte dosi di vitamina D si potesse rivelare utile nell’ipotesi in cui uno dei due genitori fosse colpito da eczema o da rinite allergica o più semplicemente fosse asmatico.

La presenza di eczema o rinite allergica nei genitori, infatti, è uno dei fattori che sono in grado di accrescere il rischio di manifestazione di asma nel figlio.

Per questa indagine, i bambini sono stati seguiti fino al compimento dei sei anni. Ebbene, si è verificato che non esiste alcun rapporto diretto tra la prevenzione dell’asma nell’età scolare del bambino e la somministrazione di vitamina D nella madre.

Il ruolo della vitamina D in gravidanza

Questo non vuol dire, però, che la vitamina D non abbia una certa importanza. Se assunta nel corso della gravidanza, infatti, essa potrebbe essere in grado di prevenire le forme transitorie di wheezing, il cosiddetto respiro sibilante, specialmente durante il primo anno di vita e comunque in età prescolare.

I sintomi dell’asma

Si parla di wheezing per fare riferimento al fischio caratteristico che viene accostato agli atti respiratori. Esso può comparire per un ampio ventaglio di ragioni differenti, e specialmente nel corso della stagione autunnale e di quella invernale non è così semplice comprendere se esso sia transitorio ed episodico, in quanto causato da una infezione virale, o provocato dall’asma, e dunque cronico.

I sintomi dell’asma, per altro, possono essere molto differenti e di intensità variabile: questo è uno dei fattori che rendono complicato non solo diagnosticare tale patologia, ma anche prevenirla. La sovrapposizione dei sintomi fa sì che sia molto complicato riconoscere e distinguere le diagnosi.

In età prescolare, in particolare, a causare il sibilo potrebbero essere varie condizioni patologiche, non sempre facili da individuare.

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