Com’è difficile parlare di te al passato. A tratti surreale, quasi ridicolo. Tu sei la mia carne, il mio cuore, siamo state lo stesso corpo: non è questo attuale ed eterno?
Nessuno saprà mai cosa siamo state l’una per l’altra e cosa tuttora siamo. Gli sguardi, i segreti non pronunciati, la consolazione di una mano sopra la mano e poi gli scontri conclusi con un bacio, un abbraccio, una lacrima. Ti amo e mi ami mamma. Te ne sei andata, per dispetto, per rabbia, perché non ho saputo trattenerti. Mi riacchiapperai hai detto, tra le onde o quando il mare sarà piatto, verde e trasparente. Io ti aspetto, sappilo. Come ho sempre fatto.
Il tuo profumo buono però l’ho fermato, tra le narici, sotto il cuscino e addosso a tuo nipote. Lui ti porterà con sé, credimi, e ti amerà COME TU SOLA hai saputo amarlo. Il tuo unico nipote, la tua mano che si allunga verso il futuro. Lui leggerà di te, vedrà i tuoi sorrisi, ascolterà la tua voce, rivivrà il nostro amore nei miei abbracci, mentre ci stringiamo le mani: è una promessa solenne. E tu hai detto che ti fidavi di me.
Una figlia che diventa mamma a sua volta, ma oggi (in apparenza) ci sono solo una mamma e un figlio. Eppure il legame che unisce noi tre è esclusivo ed eterno. Nessuno mai potrà creare distanze o favorire l’oblio. Siamo noi, per sempre.
Ora non voglio sentire parole, cretinate e voci stridule. Desidero solo un po’ di pace e silenzio rispettoso. Intanto ci concentriamo un po’ per ascoltarti e rivederti, bella com’eri, come sei sempre stata e come sei tuttora. Io e Luca saremo attaccati a te per sempre: mamma mia, nonna sua. Ecco a Luca dirò “nonnatua” e lui ripeterà “nonnamia, nonna solo mia”.
Non ti muovere, ti sei mossa. Ma prima o poi ti riacchiappo. Anche questa è una promessa solenne.
Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!