Il tri test, detto anche triplo test, è un insieme di esami biochimici che si svolgono sulle donne in gravidanza per effettuare uno screening prenatale e valutare le possibilità che il feto possa sviluppare problemi di natura cromosomica, come ad esempio la sindrome di Down o eventuali difetti del tubo neurale.
Tri test: quando farlo? Generalmente il tri test si fa tra la 15esima e la 18esima settimana di gravidanza ed è spesso accompagnato da un’ecografia. Il tri test analizza tre sostanze nel sangue materno:
- l’alfafetoproteina
- l’estriolo non coniugato
- la gonadotropina corionica
I dati raccolti vengono poi valutati con altri parametri ed infine confrontati con i principali valori di riferimento per una diagnosi finale.
Tri test: informazioni utili sulle modalità di svolgimento
Molte donne si chiedono se il tri test si fa a digiuno e se bisogna evitare determinati cibi in prossimità del test. Ebbene il tri test prevede un semplice prelievo del sangue prima del quale non è necessario restare a digiuno. Le analisi infatti non riguardano valori che possono alterarsi col cibo quindi è possibile mangiare o fare colazione senza problemi.
Altra domanda ricorrente tra le future mamma è se il tri test in gravidanza si paga. Il tri test è considerato un esame di routine e convenzionato con la mutua, quindi di norma dovrebbe essere gratuito. Tuttavia alcune strutture chiedono il pagamento del ticket, mentre se l’esame si svolge presso una struttura privata il costo oscilla tra i 100 ed i 150 euro.
Qual è l’attendibilità del tri test?
Il tri test è attendibile? Non al 100% poiché si tratta di un esame probabilistico che non fornisce certezze e ha una quota abbastanza alta di falsi positivi. Più che altro il tri test fornisce una stima delle probabilità che il feto possa essere affetto da anomalie cromosomiche. Generalmente il test ha una sensibilità del 70%, capace cioè di individuare il 70% dei bambini malati. In linea di massima si può dire che il tri test ha un’attendibilità pari circa al 60%.
Se il tri test è positivo non bisogna farsi prendere immediatamente dal panico poiché come detto si tratta di un esame probabilistico che non dà valori di riferimento certi ed assoluti. Il tri test positivo non necessariamente indica un’anomalia dei cromosomi, ma naturalmente rappresenta un campanello d’allarme che non bisogna assolutamente sottovalutare. In questi casi è opportuno parlare con il ginecologo per valutare l’opportunità di effettuare ulteriori test più approfonditi come il prelievo dei vili coriali o amniocentesi precoce.
Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!