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Il granuloma ombelicale nel neonato ha l’aspetto di una pallina, ed è il risultato di uno stato infiammatorio. Appare come un nodulo che, pur non facendo male al bambino, presuppone un intervento pediatrico. Il granuloma compare nel punto in cui prima era presente il moncone ombelicale, e ha dimensioni ridotte.
A esserne colpito è più o meno 1 neonato ogni 500. Esso dipende da quel che rimane del cordone ombelicale, grazie a cui nel corso della gravidanza sono stati possibili la circolazione del sangue e lo scambio di sostanze nutritive tra il feto e la mamma.
Quando il moncone non cade
Nella maggior parte dei casi il moncone cade nel giro di due settimane, ma a volte ciò può non accadere, magari perché era di dimensioni superiori alla media o perché non è stato pulito e curato dai genitori in maniera adeguata.
Ebbene, in circostanze del genere si può presentare il granuloma ombelicale, vale a dire un’escrescenza che può raggiungere una lunghezza di un centimetro, anche se più spesso è limitata a pochi millimetri.
Perché si forma? Come negli adulti, anche nei neonati il corpo intraprende un processo di cicatrizzazione quando deve chiudere una ferita. A questo scopo viene generato del tessuto di granulazione, che è formato da capillari nuovi e fibroblasti. Nel lattante, il tessuto viene generato al fine di curare la ferita che circonda l’ombelico, ed è così che viene a crearsi il granuloma.
L’intervento del pediatra
Il granuloma non causa alcun tipo di dolore al bambino e non deve essere fonte di preoccupazione, se non quando produce una secrezione di colore giallastro non molto diversa dal pus.
Anche se la pallina non disturba il piccolo, però, è comunque consigliabile recarsi dal pediatra, poiché spetta a lui stabilire in che modo si dovrà agire e quale sarà il trattamento che dovrà essere applicato.
Come si rimuove il granuloma ombelicale
Di solito il metodo a cui si ricorre per il trattamento del granuloma prevede il ricorso a toccature di nitrato di argento. Si tratta di un’operazione che può essere eseguita in una struttura ospedaliera o direttamente nell’ambulatorio del pediatra, e prevede l’impiego di una matita caustica al nitrato.
Di solito è sufficiente un numero limitato di applicazioni per fare in modo che la pallina prima sia bruciata e in seguito scompaia in modo definitivo. Giova sottolineare che il trattamento in questione non causa dolore al neonato. Così, comincia il processo di cauterizzazione.
Quali rischi si corrono
I soli rischi che si possono correre in presenza di un granuloma ombelicale sono quelli che potrebbero derivare dalla decisione dei genitori di intervenire da soli. Il fai da te, infatti, non è mai raccomandato, e occorre sempre rivolgersi al pediatra. Qualora si trascuri la presenza del granuloma, poi, il pericolo più significativo che si può correre è che esso si infetti.
Da tale circostanza potrebbe scaturire un’infezione generalizzata o a livello locale. Insomma, nessuna ansia immotivata, ma non bisogna neppure sottovalutare l’esistenza di questa piccola escrescenza.
Sono blogger, giornalista e web content editor; contemporaneamente sono mamma di Luca e Viola: il tempo è poco, ma faccio i salti mortali per dare sempre il meglio! Il mio motto è “Chi la dura la vince”!