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ecografie in gravidanza

Le ecografie ostetriche: quante sono e come si svolgono

Le ecografie ostetriche fanno parte delle visite di routine da effettuare durante la gravidanza.

Si tratta di metodiche assolutamente non invasive, sicure e dettagliate: il loro scopo è verificare le condizioni del feto all’interno dell’utero, analizzarne la crescita, monitorare i movimenti e l’attività del cuore.

Ci teniamo a precisare che questo esame è indolore, non comporta alcun fastidio e non è affatto pericoloso per il benessere della futura mamma e del bambino. Non si ricorre, infatti, a radiazioni, bensì a onde sonore del tutto innocue.

Come si esegue un’ecografia ostetrica

Lo specialista che si occupa di ecografie ostetriche utilizza una sonda, la quale viene collocata sull’addome della paziente e fatta scorrere sulla pelle con l’aiuto di un gel specifico.

Grazie alla tecnologia a ultrasuoni, le immagini sono ricostruite istantaneamente e trasferite in tempo reale su un display. In questo modo, sarà possibile studiare lo stato del feto e accertarsi subito di eventuali problematiche.

Non è richiesta una particolare preparazione per la donna che decide di sottoporsi a ecografia ostetrica: soltanto, il medico potrebbe raccomandare di non usare creme sul ventre nei due o tre giorni precedenti, perché simili prodotti rendono meno precisi i risultati.

Inoltre, a coloro che sono in sovrappeso si consiglia non l’eco transaddominale bensì quella transvaginale, dato che gli strati di adipe spesso ostacolano il “lavoro” della sonda.

I tre tipi di ecografia ostetrica: office, morfologica e di accrescimento

I professionisti suggeriscono di prenotare tre ecografie ostetriche nel corso della gravidanza, ovvero una ogni trimestre. La prima, nella maggioranza dei casi, si svolge tra l’11° e la 13° settimana, la seconda tra la 19° e la 22°, la terza tra la 30° e la 34°.

Si inizia con l’ecografia chiamata office, che serve più che altro a datare la gestazione e a stabilire il numero dei feti. L’esame in oggetto, inoltre, è finalizzato a controllare il battito cardiaco e i movimenti nella sacca uterina.

La seconda ecografia ostetrica è quella morfologica, ed è molto importante perché mira a misurare le strutture corporee fondamentali come la colonna vertebrale, il femore, l’addome e la testa. Si fa il confronto con determinate curve standard di riferimento, per verificare che non vi siano malformazioni nel feto (almeno per quanto riguarda quelle che possono essere individuate con questa tecnologia).

Infine, la terza tipologia è detta di accrescimento. Essa è volta a monitorare lo sviluppo del feto, ed è utile per calcolarne il peso. Questo esame dovrebbe essere l’ultimo prima del parto, ma qualora vengano rilevati dei problemi potrebbero essere necessarie altre ecografie.

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