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Problemi di vista in gravidanza: cause, sintomi e rimedi

La gravidanza è un periodo di grandi cambiamenti per il corpo e la mente della donna, che possono coinvolgere anche la vista. Infatti, è possibile che durante i nove mesi si manifestino alcuni problemi di vista in gravidanza, come occhi secchi, vista offuscata o annebbiata, sensibilità alla luce o fastidio da lenti a contatto. Si tratta di disturbi passeggeri, che solitamente si risolvono dopo il parto o al termine dell’allattamento, ma che possono causare disagio e preoccupazione alla futura mamma. Vediamo quali sono le cause, i sintomi e i rimedi dei problemi di vista in gravidanza.

Cosa succede alla vista in gravidanza?

I problemi di vista in gravidanza sono dovuti principalmente a tre fattori:

  • Le variazioni ormonali: gli ormoni della gravidanza, come il progesterone e l’estrogeno, possono modificare la composizione e la quantità del film lacrimale, rendendo gli occhi più secchi e irritati. Inoltre, possono alterare il metabolismo del glucosio e del colesterolo nel sangue, influenzando la qualità della visione.
  • La ritenzione idrica: l’accumulo di liquidi nel corpo può causare un gonfiore della cornea, ovvero la membrana trasparente che riveste la parte anteriore dell’occhio. Questo può provocare una distorsione della visione e una maggiore sensibilità agli stimoli luminosi.
  • La carenza di ferro: l’anemia, ovvero una ridotta quantità di ferro nel sangue, può causare stanchezza, debolezza e mal di testa. Inoltre, può ridurre l’ossigenazione dei tessuti oculari e compromettere la funzione visiva.

Come cambiano gli occhi in gravidanza?

I problemi di vista in gravidanza possono manifestarsi con diversi sintomi, a seconda del tipo e della gravità del disturbo. I più comuni sono:

Occhi secchi: si tratta della sindrome dell’occhio secco, caratterizzata da una ridotta produzione o evaporazione delle lacrime. Questa condizione può causare secchezza, bruciore, prurito e arrossamento degli occhi. Può anche rendere più difficile il porto delle lenti a contatto e aumentare il rischio di infezioni oculari.

Vista offuscata: si tratta di una visione meno nitida o appannata, che può dipendere da un gonfiore della cornea o da un’alterazione dei livelli di glucosio o colesterolo nel sangue. Può anche essere associata a mal di testa, vertigini o nausea.

Vista annebbiata: si tratta di una visione sfocata o con macchie scure o luminose davanti agli occhi. Può essere causata da una sollecitazione della retina dovuta a sbalzi di pressione o a carenza di ferro. Può anche essere un segnale di preeclampsia, una complicazione grave della gravidanza che comporta ipertensione e proteinuria.

Quando fare visita oculistica in gravidanza?

Se si soffre di problemi di vista in gravidanza è bene consultare il proprio medico curante o il proprio ginecologo per escludere eventuali patologie sottostanti o complicazioni della gravidanza. Inoltre, è consigliabile fare una visita oculistica per verificare lo stato di salute degli occhi e ricevere i consigli più adatti al proprio caso.

In generale, si raccomanda di fare una visita oculistica:

  • Prima della gravidanza: se si soffre già di problemi visivi come miopia, astigmatismo o presbiopia, è bene fare un controllo prima del concepimento per valutare se sia necessario modificare la correzione ottica o sospendere l’uso delle lenti a contatto.
  • Durante la gravidanza: se si manifestano sintomi come occhi secchi, vista offuscata o annebbiata, mal di testa o vertigini. In questi casi è bene fare una visita il prima possibile per individuare le cause e i rimedi più appropriati.
  • Dopo la gravidanza: se i problemi visivi persistono anche dopo il parto o dopo l’allattamento. In questi casi è bene fare una visita dopo qualche mese per verificare se sia necessario modificare la correzione ottica o riprendere l’uso delle lenti a contatto.

Perché si annebbia la vista improvvisamente?

Se si annebbia la vista improvvisamente in gravidanza può essere dovuto a diversi motivi:

  • Un calo di pressione: può essere causato da un cambiamento improvviso di posizione (ad esempio alzarsi dal letto), da uno sforzo fisico eccessivo o da un digiuno prolungato. In genere si risolve con un riposo orizzontale e con l’assunzione di liquidi e zuccheri.
  • Una carenza di ferro: può essere causata da una dieta povera di questo minerale o da un aumento del fabbisogno dovuto alla crescita del feto e della placenta. In genere si risolve con l’integrazione di ferro sotto prescrizione medica.
  • Una preeclampsia: è una complicazione grave della gravidanza che comporta ipertensione e proteinuria (presenza di proteine nelle urine). Può causare danni agli organi vitali come il cervello, il cuore, i reni e il fegato. In genere si manifesta dopo la 20esima settimana di gestazione e richiede un’assistenza medica urgente.

Problemi di vista in gravidanza: cosa fare?

Per prevenire o alleviare i problemi di vista in gravidanza è bene seguire alcuni accorgimenti:

Lubrificare gli occhi con colliri o lacrime artificiali senza conservanti: possono aiutare a contrastare la secchezza e l’irritazione degli occhi. Si possono usare anche durante il porto delle lenti a contatto.

Non affaticare la vista: è bene evitare una prolungata esposizione a fonti luminose intense (come il sole o lo schermo del computer) e usare una protezione adeguata (come gli occhiali da sole o da riposo). È anche importante riposare spesso gli occhi con pause frequenti e chiudendo le palpebre per qualche secondo.

Seguire una dieta equilibrata ed idratata: è bene consumare alimenti ricchi di ferro (come carne rossa magra, legumi e verdure a foglia verde), vitamina A (come carote, albicocche e fegato), vitamina C (come agrumi, kiwi e peperoni) e acidi grassi omega-3 (come pesce azzurro, noci e semi di lino). È anche importante bere almeno due litri d’acqua al giorno per favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso.

Controllare la pressione arteriosa: è bene misurare regolarmente la pressione arteriosa durante la gravidanza per prevenire eventuali sbalzi o ipertensione. In caso di valori elevati è bene consultare il proprio medico curante o il proprio ginecologo per ricevere le indicazioni più adatte al proprio caso.

 

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